Giuria 2024 - I Magnifici
Sergio Guataquira Sarmiento
Regista e vincitore edizione 2023 con 'Adieu Sauvage' - Colombia, Belgio - Nasce a Bogotà il 5 aprile 1987. Niente lo predestinava al cinema eppure, all'età di 19 anni, lascia la Colombia per l'Europa e si iscrive alla Scuola di Belle Arti di Poitiers con un visto studentesco. È durante gli studi che si avvicina al cinema e supera con successo l'esame di ammissione alla scuola IAD in Belgio. Nel 2018, il suo film di laurea “Simon Cries” è segnalato nel circuito dei festival dove ha avuto un'ampia diffusione. Tra burlesco e clown triste, rassegnazione e ferocia, Sergio Guataquira Sarmiento intende rivelare il sentimento di tristezza che troppo spesso la cultura latinoamericana reprime. Il cinema di Sergio è una messa in discussione etica del cinema etnologico che si interseca con una ricerca personale burlesca e talvolta fanciullesca, “Adieu Sauvage”, il suo primo lungometraggio documentario è stato pluripremiato in Festival Internazionali, ricordiamo il Magritte 2024 e il Grande Premio della giuria, il Premio del pubblico e la menzione speciale della Giuria Giovani alla XVI edizione del Faito Doc Festival. Sergio vive attualmente a Bruxelles.
Rudi Maerten
Montatore - Belgio - "Quando un violino basta, non usarne due" Antonio Vivaldi Studia montaggio alla scuola di cinema Insas di Bruxelles, con una formazione classica nel cinema di finzione. La brulicante scena coreografica contemporanea belga degli anni Ottanta diventa la radice principale del suo lavoro e dell'avventura del cinema di danza, un modo di pensare al montaggio come atto di composizione e organizzazione della narrazione. Il cinema documentario diventa poi il suo principale campo di esplorazione, guidato dalla massima di Walter Murch : "Il montaggio non è tanto un assemblaggio quanto la scoperta di un percorso". Amante delle forme di scrittura artigianale, vede il suo lavoro come un tentativo di svelare ciò che è nascosto nel materiale filmato e che aspetta solo di essere rivelato. Dal 2011 ha aggiunto una nota pedagogica al suo percorso, con varie esperienze su progetti, supporto e supervisione del montaggio, in particolare presso la scuola di documentario Insas e Lussas col desiderio di trasmettere, condividere, ricercare una forma in divenire.
Perrine Robert
Responsabile dei Programmi, Lyon Capitale TV - Francia - Vivi come se dovessi morire domani. Impara come se dovessi vivere per sempre (Buddha) Dopo una prestigiosa formazione musicale, vince più premi in violino e musica da camera. Consegue poi la Laurea Magistrale all'Université de Lyon 2 in Studi di Cinema e Audiovisivo, poi all'ARSEC, dove si forma in gestione e direzione di progetti culturali. Completa la sua formazione con studi in Diritto, Gestione ed Economia dell’Audiovisivo alla Sorbonai. Nel 1993, lavora per radio Libre RCT, conduce programmi di musica classica e assicura la direzione artistica dei concerti all'Embarcadère di Lione. Coordina anche il Festival di musica da camera Les Musicades. Nel 1998 conduce il programma ‘Écoutez la musique‘ su FRANCE 3. Entra poi nel canale nazionale CINEINFO (SFR) per produrre e presentare un programma di musica da film. Realizzatrice di una ventina di documentari, per canali come MEZZO, FRANCE 2, TLM e Cités Télévision. Diplomata all'INA in direzione di produzione, si specializza poi in produzione esecutiva. Nel 2010, crea con Olivier Attebi LYON TV, diventata LYON CAPITALE TV. Come programmatrice, orienta il palinsesto verso documentari di creazione, ambiziosi ma fragili, sostenendo progetti fuori formato e impegnati. Insegna anche produzione alla Scuola di cinema documentario di Lussas ed è lettrice al CNC…
Diletta Ciociano
Caporedattrice di https://www.taxidrivers.it/) - Italia - Sono laureata in filosofia con un master in risorse umane, un'esperta nel cercare il senso della vita e nel massimizzare il potenziale umano! Quando non sto filosofeggiando, mi trovi al cinema, con gli occhi azzurri come il mare, immersa nei titoli di coda dei film drammatici che mi fanno piangere fino all'ultima lacrima. Amo confrontarmi con persone che vedono il mondo in modo diverso dal mio - il dibattito è la mia droga quotidiana! Non posso fare a meno delle mie olive e, nei miei piatti, il formaggio è sempre il re indiscusso. Sono anche una felice moglie e un'orgogliosa mamma di una dolce cagnolina di nome Daisy. Per me, gli amici sono come le olive nella mia vita - il tocco di sapore che la rende davvero speciale.
Marcello Bivona
Regista - Italia - Marcello Bivona nasce a Tunisi da una famiglia di origine siciliana e sarda, emigrata nel paese nordafricano da quattro generazioni. Nel 1960, all'età di cinque anni, lascia la Tunisia, che nel 1956 ottiene l’indipendenza dalla Francia e induce all’abbandono del paese la numerosa comunità italiana. Il rientro in Italia, esperienza drammatica e disorientante, è il ritorno a una patria sconosciuta e si rivela ben presto una nuova emigrazione. L’esilio, lo sradicamento, la ricerca dell’identità, la memoria sono i temi che gli consentono di raccontare un aspetto dell’emigrazione italiana poco conosciuta avvenuta nei paesi a sud del Mediterraneo, in modo particolare verso la Tunisia. Il documentario, come forma narrativa altra rispetto al cinema di finzione, è il mezzo espressivo che gli ha dato questa possibilità. Tra i suoi film ricordiamo: "Clandestini nella città" 1992; "Ritorno a Tunisi" 1998 e "Siciliani d'Africa" 2022. “Non so se “Semplicità e Riservatezza” possono essere definiti un “motto”. Ma è certo che la semplicità mi ha preservato dal seguire molte mode e la riservatezza mi ha dato la possibilità di raccontare di me molto di più di ciò che appare”
MICHEL KHLEIFI
Padrino della nostra 17ma edizione
Michel Khleifi, nato nel 1950 in Israele da una famiglia arabo-palestinese, lascia il suo paese nel 1970 per lavorare alla Volkswagen in Germania. Durante il viaggio, si stabilisce in Belgio e studia regia teatrale, radio e televisione all’INSAS di Bruxelles, ottenendo il diploma nel 1977. Nel 1980, ritorna nella sua regione natale per realizzare il documentario Al Dhakira al Khasba [La Memoria Fertile], il primo lungometraggio girato in Cisgiordania palestinese. Nel 1987, realizza Urs al-Jalil [Matrimonio in Galilea], un film sul conflitto israelo-palestinese, primo film palestinese selezionato al Festival di Cannes, dove vince il Premio della critica internazionale. La Cinémathèque royale de Belgique ha restaurato diversi suoi film, tra cui Ma’loul fête sa destruction (1985) e Il Racconto dei Tre Diamanti (1994). I film di Khleifi, che mescolano documentario e finzione, esplorano la vita sotto occupazione e la memoria collettiva palestinese, segnando una svolta nella storia del cinema palestinese.
La Giuria Giovani
Julien Seny (BE)
Sono belga, ho compiuto 19 anni e studio scienze perché mi piace capire come funzionano le cose. Nel tempo libero amo immergermi in mondi diversi, attraverso libri, film o musica. Recentemente mi sono interessato particolarmente al cinema. Il film che più mi ha colpito è stato probabilmente Odissea nello Spazio di S.Kubrick del 2001, ma ho anche molto amato Lo spirito dell'alveare (El espíritu de la colmena) di Victor Erice. Mi piace entrare in contatto con i pensieri degli altri, sia dialogando, sia ascoltando e scoprendo la loro visione del mondo attraverso i loro progetti. Mi aiuta a capire meglio l’universo nel quale viviamo e me stesso. Grazie mille per questa opportunità. Non vedo l'ora di incontrarvi.dal regista e dalla sua squadra nei confronti dello spettatore.
Nicolas Devreese (BE)
Da 19 anni sono sempre stato immerso nel mondo del cinema, fin da giovanissimo, grazie ai miei genitori, - mio padre è montatore e regista di documentari - ho scoperto via via molti film dai western alle serie di animazione giapponesi, dai film americani indipendenti, ai films di Kurosawa che sono stati una rivelazione per me. Poi ho installato un’applicazione che riunisce gli appassionati di cinema che scrivono le critiche dei film… É così è nato il mio interesse per Robert Bresson, Ingmar Bergman, Andrei Tarkovsky, Éric Rohmer, Agnès Varda, Jean Cocteau … Sono curioso di scoprire meglio il cinema documentario e sono felice di poter partecipare a questo festival.
Anna Grandin (IT)
Ho 25 anni e partecipare a questa giuria è un’occasione per esplorare cosa sia stato scelto di mostrare, rispetto alle Radici. Una tematica che fa eco alla Biennale di Venezia di quest’anno Stranieri Ovunque: ma mentre a Venezia ci si interroga se la nostra condizione di esseri umani sia di base uno stato di esilio rispetto a noi stessi, agli altri e al mondo, trovo peculiare la possibilità di potersi interrogare a Napoli, su dov’è e che cosa sia la « casa ». In che modo l’essere umano vive il concetto di radici, in che modo le pianta, fonda, le sradica, le ricostruisce. Sono domande importanti in un momento storico vacillante e in crisi, dove tra guerre, crisi climatiche, crisi identitarie… abbiamo il diritto di chiederci dove poter mettere i piedi (e fare rifugio).
Avril Guigue Ortiz (VE)
Nata in Venezuela sono francese di adozione, ho 25 anni. Sono appassionata di cinema e storia fin da quando ero bambina e ho perseguito questa strada sia nei miei studi (Film Archivist, Researcher and Historian) che nelle mie attività. La perseveranza e l’impegno mi caratterizzano. Attraverso le diverse esperienze di lavoro in vari paesi (Francia, Messico, Cile, Belgio) sono diventata anche molto adattabile. Attualmente mi occupo del restauro degli archivi dei film alla Cinémathèque Royale de Belgique. Il Faito Doc attraverso la cultura cinematografica difende dei valori che condivido e che mi stanno a cuore – ch’essi siano estetici, politici o ambientali. I festival mi hanno sempre offerto spazi di apprendimento della benevolenza e del lavoro in comune e devo loro molto di quello che sono oggi.
Mustafa Ahmed (SO)
Sono studente dell'Università l'Orientale di Napoli, mi chiamo Mustafa Ahmed e ho 23 anni. Sono nato in Somalia e provengo dall'Etiopia. Quando avevo 12 anni sono partito dalla mia terra d'origine e sono passato dalla Libia per arrivare dopo un lunghissimo viaggio fino in Europa. Adesso vivo in Italia da 9 anni, ho frequentato a Napoli le scuole medie e superiori e attualmente seguo il percorso universitario. Amo il cinema e ho anche vissuto un'esperienza in campo che mi ha molto interessato. Sono quindi ben curioso di partecipare alla Giuria Giovani del Faito Doc!
Elina Teirlynck (BE)
Mi chiamo Elina Teirlynck, ho 17 anni e sono una studentessa dell'Istituto Saint Luc di Bruxelles. Fin dalla mia infanzia sono stato cullata dalla pittura, dalla musica e dalla fotografia ma miei genitori non erano interessati al cinema e quindi ho dovuto farmi strada da sola in questo ambiente. Da due anni sono diventata una grande cinema-dipendente, cerco di vedere più film possibile e amo analizzarli, criticarli e discuterne col mio ragazzo. Vado al cinema più che posso (al punto a volte da non avere più soldi...) Questa opportunità di fare parte della Giuria Giovani del Faito Doc e di poter confrontarmi sui film con altri giovani mi entusiasma.
La Giuria Il Camino
La collaborazione del Faito Doc con il Centro Il Camino è iniziata nel 2008 e si è arricchita in questi 17 anni seguendo i cambiamenti nella comunità sia dei responsabili che dei residenti. L’équipe dei terapeuti ha stimolato la cultura e incoraggiato le iniziative proposte dal Faito Doc. Molti residenti hanno partecipato all’evento in diverse forme e ruoli: presentando delle loro creazioni, collaborando per la scenografia di alcune mostre, con lo staff, ripulendo e valorizzando l’area intorno alla Casa del Cinema, partecipando nel Centro a laboratori di danza, di scrittura e di teatro e creando uno spettacolo di percorso sensoriale in Comunità, diventando infine i protagonisti di una serie di ritratti documentari (di cui due verranno presentati in questa edizione). Nel corso del tempo sono stati realizzati due lungometraggi documentari che raccontano il loro cammino individuale e in gruppo. Da 7 anni si è costituita una Giuria del Camino che quest’anno attribuisce i Premi Camino (di loro creazione) ai migliori documentari nella Competizione Internazionale dei Cortometraggi delle scuole di Cinema e offerto al miglior film.
La Giuria del Faito Doc Camp
Ospiti del campeggio, fedeli agli eventi quotidiani, organizzatori di concerti e attività in collaborazione col Festival, s’incontrano per discutere dei cortometraggi in competizione esprimendo una preferenza che indichi il documentario di giornata che hanno più amato. Alla fine del festival il film che avrà ricevuto più voti sarà vincitore del Premio Faito Doc Camp, un’opera creata da un artista di talento dell’ Associazione Filangieri.
I PREMI
I PREMI assegnati dalla Giuria I Magnifici e dalla Giuria Giovani sono opere di Cricou
Christian Courtois, è creatore di oggetti insoliti, ad ogni edizione Cricou dà vita ad una opera originale in collegamento con il tema del Festival. Inventore appassionato ama condividere la sua visione delle cose con umorismo e fantasia, trasforma e fa rinascere qualunque oggetto ch’esso sia rotto, abbandonato o gettato via. É l’inventore dei Premi Faggio Doc. I premi andranno al miglior Lungometraggio, al miglior Cortometraggio votato dalla Giuria Internazionale e al miglior Corto e al miglior lungo votato dalla Giuria Giovani.
L’Associazione ProFaito Onlus che opera per la salvaguardia ecologica ed ambientale del Monte Faito nonché quale patrimonio paesaggistico e bene culturale offrirà una targa per il Premio del Pubblico.
Il Centro Terapeutico il Camino attraverso una loro Giuria assegna ai migliori film cortometraggi uno o due premi da loro creati.
Il Faito Doc Camp attraverso una loro Giuria assegna un premio al loro film più amato di tutto il Festival.
Il Premio Ottica Sacco è assegnato dalla Giuria dei Magnifici e andrà allo sguardo più acuto.
In questa edizione per la prima volta verrà assegnato :
Il Premio del Comune di Vico Equense al miglior film Italiano del Festival attribuito da Chiara Guida di cinefilos.it con la collaborazione del Forum dei Giovani di Vico Equense.