Saluti di Nathalie Rossetti e Turi Finocchiaro

Giungere alla 16ma edizione è come percorrere una strada di montagna, con paesaggi ad ogni tornante cangianti e sorprendenti… Un’avventura che ci permette, anno dopo anno, di incontrare persone nuove e nutrirci così di un pezzo del loro viaggio – quando all’improvviso batte il cuore e la loro storia, il loro film diventa il nostro…
C’è chi ci accompagna per poche curve, chi per ascese più lunghe, chi si arrampica coraggiosa- mente e ci seguiamo a vicenda, pezzi di vita in comune…
E noi cresciamo in accordo e in disaccordo, ci voltiamo indietro e scopriamo quanto ci siamo costruiti grazie all’altro…
Un passaggio del testimone attraverso persone di mondi, provenienze e circuiti talmente diversi… La ricchezza dell’umanità e della natura che unisce le nostre differenze e questa continua interazio- ne degli uni con gli altri – attraverso la creazione, il fare collettivo, i film e gli incontri, le partenze e i ritorni – si chiama Vita…
Ci auguriamo che il Faito Doc sia il luogo ove la bellezza del cammino possa esprimersi pienamente! L’Associazione Culturale Monteamare si è arricchita in questi ultimi mesi di diversi consiglieri,
figli del Faito stesso che aprono altri sentieri, nuove iniziative. E i nostri passi li accompagnano e li incoraggiano nel loro viaggio, per l’amore del Monte Faito e dell’anima del Festival.

Saluti di Marika De Rosa

Altro da me, altro fuori di me, io nello specchio, diverso, io fuori di me.
Il cinema da sempre è specchio deformato e deformante, del movimento e dei movimenti del cuore e dei tempi, che raccontano il diverso da me.
Il documentario è uno sguardo privilegiato che racconta la realtà fatta e scaturita da un incontro con il diverso.
Così il festival vuole tornare anche quest’anno a essere un luogo che racconta le diversità, i colori e le sfaccettature di un territorio, oltre confine, oltre i confini. E lo facciamo come sempre con l’ener- gia e il desiderio di condivisione che ci danno gli altri, i registi e gli ospiti che ci raggiungono dagli altrove e tutti voi, altri e diversi da noi, ma con noi per aprire gli occhi sul mondo.

::: IMPORTANTE :::
Vi ricordiamo che PER ALCUNE ATTIVITÀ (“Versi di Versi “e Laboratorio “Bibiloteca Vivente”) l’iscrizione (via mail : faitodocfestival@gmail.com 
E ass.tocco@libero.it) è OBBLIGATORIA, e questo per un semplice motivo di posti disponibili! 

– COMPETIZIONE INTERNAZIONALE DEI LUNGOMETRAGGI
– COMPETIZIONE INTERNAZIONALE DEI CORTOMETRAGGI​
– COMPETIZIONE INTERNAZIONALE DEI CORTI DELLE SCUOLE DI CINEMA
– EVENTI FUORI CONCORSO​
– EVENTI COLLATERALI​

COMPETIZIONE INTERNAZIONALE DEI LUNGOMETRAGGI

Adieu sauvage

di Sergio Guataquira Sarmiento | 2023 | Francia/Belgio/Colombia | 92′

In Colombia i “bianchi” pensano che l’indiano dell’Amazzonia non provi niente perché nella sua lingua non ci sono parole per esprimere i sentimenti. Possibile che tutto un popolo non senta nulla e non abbia parole per dire l’amore? Il regista Sergio Guataquira Sarmiento, lui stesso discendente di una comunità indigena colombiana quasi estinta, va ad incontrare i Cácua, per parlare dei loro sentimenti, dei loro amori, della loro solitudine. In tal modo, si ricollega alla propria Indianità. Con umorismo e tenerezza, i Cácua cercano di insegnargli cosa significa essere un nativo. Questa ricerca iniziatica è una radiografia emotiva di un intero popolo.

Adieu sauvage

Sergio Guataquira Sarmiento nasce a Bogotà il 5 aprile 1987. Parte in Europa a 19 anni. Si è iscritto alla Scuola delle Belle Arti di Poitiers (FR) ottenendo un visto per studenti. Amante di cinema tenta poi con successo l’esame di ammissione allo IAD in Belgio. Nel 2018, si laurea col film Simon pleure, che è stato selezionato in numerosi festival. Per onorare il sentimento di tristezza troppo spesso negato dalla cultura latinoamericana, Sergio è tornato in Colombia per girare  Adieu Sauvage, un film su un’epidemia di suicidi nelle comunità amerindie. Un modo anche di riconnettersi con le sue radici dimenticate.

Austral

by Benjamin Colaux | 2022 | Belgium | 90′

Alla fine del mondo, giorno dopo giorno, tre uomini affrontano l’Oceano del Sud e le sue leggende. Lasciano le loro famiglie e sfidano il freddo e le tempeste per andare a incontrare i pescatori isolati nelle famigerate isole di Capo Horn. Alcuni si lanciano in questi canali epici per avidità, altri per amore del mare o necessità familiari, ma tutti concordano sull’importanza di portare avanti questo tradizionale sostentamento e condivisione fraterna in pericolo.

Austral 2

Benjamin Colaux è nato nel 1981, diplomato all’Institute of Diffusion Arts. È regista e montatore in diverse produzioni di documentari e fotografo d’arte. Contemporaneamente è sceneggiatore del fumetto Blue of Straw e composto creazioni sonore trasmesse su palcoscenici teatrali e festival. Dopo Reveka, sta dirigendo il suo secondo lungometraggio documentario sulle famigerate acque dell’estremo sud del Cile, Austral.

Cinema Sabaya

di Orit Fouks Rotem | 2021 | Israele/Belgio | 92′

Nove donne, arabe ed ebree, partecipano a un laboratorio d’iniziazione al cinema curato da Rona, una giovane regista, che insegna loro a documentare la propria vita. Col susseguirsi delle scene  girate, la dinamica del gruppo le costringe a rimettere in discussione i propri punti di vista e le proprie convinzioni. Un film che gioca e interroga il confine tra finzione e documentario.

cinema

Orit Fouks Rotem è nata in Israele nel 1983. Si è diplomata alla Jerusalem Sam Spiegel School con lode nel 2012, vincendo il premio “Promising Director” della sua classe. Il suo film Staring Match è stato proiettato in festival di tutto il mondo, tra cui San Sebastian, Montreal e Monaco. Ha vinto il Gran Premio all’Hangzhao Festival in Cina, la migliore sceneggiatura al Tel Aviv Student Festival e la menzione d’onore al Jerusalem Film Festival. Successivamente, Orit ha co-diretto una serie di documentari per il canale israeliano YES Doco, ha lavorato come facilitatrice e regista per l’associazione LAHAV in film con giovani “a rischio” e come insegnante di regia per gruppi di donne ad Acres e Givat Haviva. Ha inoltre scritto e diretto due cortometraggi di finzione: You Remain Silent, che fa parte del tributo ad Abraham Heffner “Voices Over“, premiato a Sarajevo e al Jerusalem Film Festival 2018 e Veil che ha appena iniziato il tour del festival.

En attendant le déluge

di Chris Pellerin | 2022 | Belgio | 73′

Sei anni di esilio a Bruxelles, 948 dialisi, 3792 ore, 2000 iniezioni, Meruzhan è  armeno e calcola molto! In attesa di un trapianto, e per darsi coraggio, ricostruisce costantemente il Monte Ararat per rivelarci quale fosse il suo lontano orizzonte. La leggenda biblica del diluvio tocca alla sua universalità. Tra il mito e l’assurda realtà burocratica assicurata, il film ripercorre la lotta per la vita di Meruzhan e dei suoi tre compagni di viaggio, Nedzhib, Ardiana e Dranafil. Armati di un umorismo perturbante e di un’infallibile amicizia, sono uniti e della morte, ne ridono.

déluge

Chris Pellerin è una designer francese nata in Bretagna nel 1970. Dopo aver vissuto in Inghilterra e in Italia e studiato teatro e letteratura straniera, ha iniziato a disegnare e dipingere da autodidatta. Tornata in Francia, si laurea alla Beaux-Arts di Caen nel 1994. Lì, si dedica quotidianamente al disegno e pratica video, come un diario di bordo. Decide di creare laboratori di sperimentazione plastica e visiva in luoghi di reclusione: in carcere, in psichiatria, nelle case di riposo. Le persone ai margini delle nostre società diventano i protagonisti dei suoi film, partecipano al processo creativo e si raccontano oltre le parole, in ciò emerge la loro intimità e la singolarità di ciascuno.

En ce jardin

di Natacha Boutkevitch | 2023 | Francia | 58′

Un luogo ci invita, un orto, un frammento di campagna nel paesaggio prealpino, di cui seguiamo l’evoluzione nel corso delle stagioni. Ogni giorno, da 40 anni, la coppia che coltiva questo pezzo di terreno, registra dai più piccoli ai più grandi eventi della vita di questo giardino, per adattarsi sempre meglio ad esso. Cosa si sta tessendo qui? Il tempo che fa, il passare del tempo, la crescita delle piante, i gesti costantemente ripetuti; e ancora, il viavai degli insetti, le stridulazioni inebrianti, le variazioni della luce e del vento… Uno sguardo diventa più attento al mondo sensibile, si delizia anche dei più piccoli istanti di vita. In questo giardino, una voce scandisce il film: invoca l’Angelus di Millet, il mito di Demetra, fa sentire le parole del  poeta Philippe Jaccottet. Si svolge così un’esperienza che ci riporta nello spessore del Tempo, per restituirci una piena presenza nel mondo.

en ce jardinn

Fotografa-autrice, Natacha Boutkevitch esplora temi diversi con un approccio antropologico e sensibile, si interessa alle relazioni tra uomo, animale e pianta: il mondo rurale e montano, l’agroecologia. Un’altra versante del suo lavoro è dedicato alle questioni della memoria individuale e collettiva (attraverso microstorie e riflessioni sui documenti d’archivio) ma anche attraverso la performance dal vivo. Con l’associazione Du bruit dans l’image produce e realizza opere che privilegiano nuove forme di narrazione come film fotografici o web documentari.

Fréquence Julie

di Mia Ma | 2021 | Francia | 70′

Un giorno, Julie ha sentito delle voci che la minacciavano. I medici l’hanno curata con  gli elettroshock, i marabutti hanno cercato di esorcizzarla, ha ingerito molti farmaci, bevuto molte pozioni, ha trascorso giorni in ospedale e lunghe ore chiusa in casa cercando di dimenticare il passato e immaginare il futuro. Dal punto di vista amministrativo, fin dal suo primo ricovero è considerata all’80% disabile mentale. Per me è un’amica preziosa, un’anima sensibile, una resistente che ha deciso che non farà “una carriera da vittima”. L’ho filmata per cinque anni. Insieme, ci tuffiamo nel suo passato e scopriamo la storia di un’eroina.

Fréquence julie

Mia Ma scopre il potenziale del cinema documentario, che trasforma l’intimità in politica e la realtà in cinema, dopo aver visto il film Faire kiffer les anges di Jean Pierre Thorn. Dieci anni dopo vari mestieri e dopo aver conseguito un master in filosofia, scritto per riviste, girato e montato reportage e film istituzionali, decide di imparare il cinema negli Ateliers Varan, convinta che il documentario sia un modo privilegiato per interrogarsi sul mondo in cui viviamo. Nel 2015 realizza Riz cantonais, che racconta la complessità dell’incrocio di razze da un punto di vista intimo. Nel 2021 Fréquence Julie, esplora i temi della follia e del coraggio dal punto di vista dell’amicizia.

How to save a dead friend

di Marusya Syroechkovskaya | 2022 | Svezia, Norvegia, Francia, Germania | 103′

A sedici anni, Marusya è determinata a porre fine alla sua vita, come molti adolescenti russi. Quindi, incontra un’anima gemella di nome Kimi. Amanti inseparabili, diventano maggiorenni mentre i sogni autoritari della Russia si rinforzano. Per dieci anni girano la telecamera su se-stessi: l’euforia e l’ansia, la felicità e la miseria della loro giovinezza imbavagliata da un regime violento e autocratico nel grembo di una “Russia della Depressione”. Un grido del cuore, un omaggio all’amore e a un’intera generazione ridotta al silenzio.

hoow to

Regista e artista visiva, nata a Mosca, è dovuta fuggire dalla Russia quando la repressione delle voci dell’opposizione si è intensificata nel marzo 2022. Si laurea  alla School of Documentary Film di Mosca e prosegue con un master in regia presso l’Istituto di arte contemporanea di Mosca. Il suo cortometraggio di fine studi: Exploration of Confinement, ha ricevuto un premio della giuria al New Orleans Film Festival 2013 e si è qualificato per gli Academy Awards 2013.

Je suis noires

di Juliana Fanjul e Rachel M’Bon | 2022 | Svizzera | 52′

Giugno 2020. La folla scende nelle strade di Ginevra, Zurigo e Losanna per denunciare il razzismo sistemico: inaudito in Svizzera, un paese che rifiuta ogni associazione con la schiavitù e le potenze coloniali. Questo slancio tocca la giornalista svizzera meticcia Rachel M’Bon. Parte accompagnata dalla regista messicana Juliana Fanjul per incontrare donne che parlano della loro ricerca di identità, in un paese che sembra essere così tollerante.

 

je suis nooires

Nata nel 1974 a Billens (FR), Rachel (Barbezat) M’Bon, è cresciuta in Svizzera. Dopo studi nel campo del marketing-comunicazione (SAWI) e lavori in agenzie pubblicitarie, ha completato la sua formazione come giornalista PR e poi lavorato dieci anni per varie testate (Femina Fashion,etc…). Nel 2018, attraversata da questioni legate alla sua identità, ha creato l’account Instagram NOIRES per offrire uno spazio di visibilità alle donne nere che vivono in Svizzera. Je suis Noires è il suo primo film. La sua produzione è stata possibile grazie alla fiducia dimostrata da Akka films e alla fruttuosa collaborazione con la regista Juliana Fanjul, di origine messicana residente a Ginevra, Juliana Fanjul si è diplomata alla Scuola Internazionale di Cinema di Cuba e al Master HES-SO, Svizzera. I suoi film esplorano le relazioni di potere nei mondi femminili e sono stati proiettati e premiati in tutto il mondo. È a capo del dipartimento di documentari della Cuban Film School e insegna all’EPFL e all’HEAD (Ginevra). Attualmente sta sviluppando il suo prossimo progetto presso Akka Films.

Kristos, the last child

di Giulia Amati | 2022 | Italia, Francia, Grecia | 90′

In Grecia, sull’isola di Arki ci sono mille capre, trenta abitanti e un solo bambino, Kristos. Da generazioni gli uomini hanno imparato dai padri a diventare pastori e nessuno ha mai lasciato l’isola per andare alla scuola secondaria. L’insegnante di Kristos, Maria, è determinata ad aiutare il suo unico allievo a proseguire gli studi. Kristos resterà sull’isola per diventare un pastore come i suoi fratelli maggiori o lascerà Arki per continuare i suoi studi lontano, dall’altra parte del mare ? 

kristos

Autrice, regista e produttrice italo-francese. Si è laureata in Filosofia a Roma e ha studiato Digital Video Production alla New York University. I suoi film documentari si muovono sullo sfondo di temi come la ricerca di identità e di un luogo di appartenenza. Ha girato in contesti difficili come nei Territori Occupati della Palestina, in Africa, in Giamaica e durante crisi umanitarie. Ricordiamo il suo film pluripremiato This is my Land…Hebron (2010), che mostra la vita quotidiana di 160.000 palestinesi, 600 coloni e 2000 soldati israeliani nella città di Hebron, in Cisgiordania. E nel 2016 ha diretto e co-prodotto con Rai Cinema Shashamane che che racconta un capitolo della diaspora africana Kristos, the Last Child è il suo terzo lungometraggio. Dal 2008 insegna cinema in laboratori e università in Italia e all’estero. 

Love, Deutschmark and Death

di Cem Kaya | 2022 | Turchia, Germania | 98′

Love, Deutschmarks And Death è un film documentario sulla musica indipendente e ancora sconosciuta, dei lavoratori turchi emigrati e dei loro nipoti in Germania. Usando la forma di un saggio documentario, il regista Cem Kaya ci porta in un universo abbagliante di diversità musicale. Un’esperienza cinematografica di alta qualità sonora, che riporta in vita l’energia e lo spirito di quegli anni e condivide con noi la vivacità unica di questa sottocultura dimenticata.

  

love

Regista e artista visiva, nata a Mosca, è dovuta fuggire dalla Russia quando la repressione delle voci dell’opposizione si è intensificata nel marzo 2022. Si laurea  alla School of Documentary Film di Mosca e prosegue con un master in regia presso l’Istituto di arte contemporanea di Mosca. Il suo cortometraggio di fine studi: Exploration of Confinement, ha ricevuto un premio della giuria al New Orleans Film Festival 2013 e si è qualificato per gli Academy Awards 2013.

COMPETIZIONE INTERNAZIONALE DEI CORTOMETRAGGI

Abisal (Abyssal)

di Alejandro Alonso | 2021 | Cuba, Francia | 30′

Raudel è perseguitato fin dall’infanzia dall’apparizione di una strana luce. Ora, all’età di 27 anni, si dedica alla rottamazione di navi a Bahia Honda, Cuba, un luogo dove la linea che separa i vivi dai morti è quasi invisibile.

abysal

Alejandro ALONSO (1987, Cuba) si è laureato in regia presso la Scuola Internazionale di Cinema e Televisione (EICTV) dell’Avana. I suoi cortometraggi documentari sono stati premiati in numerosi festival. La despedida (2014) è stato presentato in anteprima mondiale all’IDFA. Il suo primo lungometraggio documentario, The Project (2017), è stato presentato in anteprima a Visions du Réel e ha ricevuto il FIPRESCI Award al DOK di Lipsia. Terranova (2021) è stato presentato in anteprima mondiale a Rotterdam e ha vinto l’Ammodo Tiger Short Award.

ALGORITHMS OF BEAUTY

di Miléna Trivier | 2022 | Belgio | 21′

Può un’immagine contenere tutta la bellezza di un fiore? Per tentare di comporla, la narratrice utilizza uno strumento rivoluzionario, l’Intelligenza Arficiale. Attraverso il film, intreccia un legame con la botanica inglese Mary Delany. In effetti, i fiori creati da lei 300 anni fa sono stranamente in risonanza con quelli creati dagli algoritmi. Tra tecnologia ed emozioni, il film interroga i limiti del nostro sguardo di fronte alle immagini dell’intelligenza artificiale.

trivier

Miléna Trivier, nata nel 1986, si è diplomata presso l’Istituto Nazionale del Cinema Belga (I.N.S.A.S) nel 2008. Da allora, divide il suo tempo tra la regia di progetti personali e la partecipazione alle riprese o alla color correction di altri film. Il cinema occupa ogni spazio della sua vita.

CARO MOSTRO

di Stefano Testa | 2023 | Italia | 16′

Nel 1965 Elio ha diciotto anni e frequenta un collegio rieducativo, lontano dalla famiglia e dagli amici. Durante l’esilio disciplinare riceve numerose lettere dalle persone a lui care, tra le cui righe si legge la storia di un giovane inquieto e sedizioso. Caro Mostro è un collage fatto di sovrapposizioni di parole, immagini, suoni e rumori che rievocano un lontano passato, riportato alla luce da un macabro ritrovamento

  

caro mostro

Nato nel 1988 a Bergamo, Italia. Laureato nel 2010 all’Accademia di Belle Arti di Brera, dipartimento di Nuove Tecnologie dell’Arte. Diplomato nel 2016 presso il SAE Institute Milano in Color Correction. Lavora come operatore di ripresa, montatore, colorista e operatore di post produzione.

Das retirée or the last house of my father

di Julie Pfleiderer | 2022 | Germania | 35′

Se dovessi progettare la casa dei tuoi sogni ora che sei alla fine della tua vita, che aspetto avrebbe? Questa domanda rivolta dalla regista a suo padre, l’architetto in pensione Karlhans Pfleiderer, è il punto di partenza del film. Lentamente ma inesorabilmente, la casa prende forma, prima disegnata su strati mutevoli di carta trasparente, poi incollata in un modello in scala. Tra le parole e i gesti, il film diventa l’ultima casa del padre, uno spazio dove possono apparire le parole non dette, i desideri non soddisfatti, rivelando meccanismi relazionali sopravvissuti a diverse generazioni.

  

father retiree

Julie Pfleiderer è un’artista multimediale che vive fra Bruxelles e Berlino. Con un background teatrale, lavora fra i confini delle arti performative e del cinema. Nel film esplora la frontiera tra documentario e finzione. È interessata al passaggio in cui la finzione diventa verità e la verità inizia a essere finzione. Julie ama i processi collaborativi in cui media e approcci diversi vengono messi in dialogo per creare un attrito dalla differenziazione permanente. Attualmente sta svolgendo un dottorato di ricerca presso l’ArcK / UHasselt, in Belgio.

Desde que llegaste…Since you arrived, My heart stopped belonging to me 

di Erin Semin Kökdil | 2021 | USA | 21′

Aumenta ogni anno la lista dei migranti centroamericani che scompaiono durante il loro viaggio nelle terre messicane. Le madri dei scomparsi lottano ostinatamente per ritrovarli e scoprire    cosa sia successo loro. Il film accompagna il dolore e l’amore di queste madri che non perdono la speranza e intraprendono la ricerca dei loro figli in giro per città, strade e fiumi messicani, anno dopo anno.  

since you

Erin Semine Kökdil si è laureata in Studi Latino-Americani e Spagnolo presso lo Smith College e conseguito un Master (MFA) in Cinema Documentario e Video presso la Stanford University. Prima di diventare regista, ha lavorato con associazioni senza scopo di lucro e iniziative comunitarie negli Stati Uniti e in Guatemala. Attraverso il cinema intende creare solidarietà e incitare al cambiamento sociale. Affronta i temi del trauma, dell’emarginazione e della migrazione e i suoi film sono   stati presentati, tra gli altri, all’IDFA, all’Hot Docs, al Camden International Film Festival, all’AFIDocs, al San Francisco International Film Festival e al Palm Springs International ShortFest.

Entre Ellas

di Roxane Florin | 2020 | Messico, Francia | 23′

Nell’intimità di una lavanderia a gettoni di Città del Messico, le donne sole del quartiere si riunivano ogni giorno in solidarietà spontanea per raccontare le loro storie. Attraverso l’esplorazione della loro solitudine, prende forma il ciclo della memoria femminile.

ellas

Roxane Florin (Francia, 1993) è giornalista e regista. Dopo aver trascorso tre anni in Messico, ha approfondito la sua esplorazione dei legami umani grazie all’esperienza di documentarista presso l’Istituto di Antropologia e Storia del Messico.

On La nomme la brûlure

di Mary Jimenez e Bénédicte Liénard | 2021 | Belgio | 36′

Nella stessa notte, nove bambini dello stesso villaggio tunisino tentano la traversata mortale. Come una poesia o una preghiera, il film accoglie le parole delle madri in lutto e dà dignità al loro dolore.

brulure

Mary Jimenez  
Nata in Perù, Mary Jiménez ha studiato architettura a Lima prima di frequentare l’Institut Supérieur des Arts (INSAS) in Belgio. Oggi   insegna regia a Bruxelles, Cuba e in Svizzera. E’ direttrice artistica di SoundImageCulture-SIC, un laboratorio di registi a Bruxelles. Ricordiamo i suoi film Du Verbe Aimer (Forum Berlinale), La Position du Lion Couché, Le Dictionnaire selon Marcus e Héros sans Visage, tutti selezionati in numerosi festival internazionali.

Bénédicte Liénard
Bénédicte Liénard nasce in Belgio nel Borinage. Il successo del suo primo documentario, Têtes au mur, le ha permesso di realizzare il suo primo lungometraggio, Une part du ciel, selezionato a Cannes nel 2002 (Un certain regard). Ricordiamo i film:   D’Arbres et de Charbon  Le chant des Hommes, e con Mary Jiménez ha girato Sobres las Brasas e By the Name of Tania in Perù (Berlinale 2019).

COMPETIZIONE INTERNAZIONALE DEI CORTI DELLE SCUOLE DI CINEMA

Journal d’une solitude sexuelle

di Nina Alexandraki | 2022 | Belgio | 26′ | INSAS

Piena di desiderio, accumulo incontri sessuali con uomini. Ma tra i miei desideri e la realtà di queste notti c’è un vuoto. Così, scrivo e filmo.

soliituude

Nata ad Atene nel 1993, Nina Alexandraki ha studiato filosofia a Montpellier e poi cinema all’INSAS di Bruxelles. I suoi diari personali sono la fonte di ispirazione per il suo   film. Sessualità, intimità e introspezione sono i temi e le forme che esplora.

Le voyage de Ghosty et Grand-mère Suzy

di Joséphine Lasquier e Jerôme Pauly | 2022 | Belgio | 15′ | INSAS

Ghosty si reca in Polonia nella speranza di trovare una ninna nanna che sua nonna non gli ha mai cantato.

suzy

Dopo aver completato gli studi secondari a Bangkok, Joséphine Lasquier ha studiato Scienze   Politiche e poi si è iscritta all’INSAS in regia. Le storie di filiazione, memoria e consolazione sono al centro del suo lavoro. Quest’anno sta girando il suo film di laurea.

Pauly Jerôme, nato a Liegi e studente nella comunità tedesca del belgio. Dopo aver studiato letteratura e architettura, nel 2018 entra all’INSAS nella sezione di regia. Attualmente si interessa di scenografia e tecniche scenografiche e co-dirige cortometraggi in un collettivo di studenti ed ex-studenti dell’INSAS.

OURS

di Morgane Frund | 2022 | Svizzera | 19′ | Hochschule Luzern   

Un regista amatoriale filma degli orsi da molti anni. Contatta una scuola di cinema alla ricerca di qualcuno che possa montare un film utilizzando le immagini da lui riprese. Una studentessa risponde all’appello. Ma quando digitalizza le videocassette, scopre che non ci sono solo orsi nelle cassette. Questo provoca domande sul potere dello sguardo e sulla violenza del voyeurismo.

ouurss

Nata nel 1997 a Losanna in Svizzera, Morgane Frund studia storia ed estetica del cinema, inglese e tedesco all’UNIL (Università di Losanna). Nel 2019 entra alla HSLU (Hochschule Luzern, Design & Kunst) per seguire dei corsi di video arte. E’ attiva nei campi del cinema documentario, del video-saggio e delle arti performative.

Repugnancia

di Benjamin Romero Salinas | 2022 | Messico | 9′ |

Nella Valle del Mezquital, in Messico, la distribuzione diseguale dei servizi ambientali ha modificato l’ambiente collettivo di migliaia di persone che lottano per sopravvivere in un ecosistema che non hanno scelto.

repugnancee

Romero Salinas Benjamín è nato nel 1986 a Tulancingo in Messico. Con un solido background in Scienze della Comunicazione e un master in Documentary Film presso l’UNAM (Scuola Nazionale di Arti Cinematografiche) si è distinto per la sua capacità di raccontare storie intime e umane che riflettono la diversità e la ricchezza della nostra società. Dal 2019 è il responsabile della promozione, distribuzione ed esposizione di opere cinematografiche presso la ENAC   dell’UNAM. Nel 2022 ha fatto parte della Locarno Industry Academy Latin America a Morelia.

The way daddy rides

di Tiziano Locci | 2022 | Italia | 50′ | CSC – Centro Sperimentale

Una famiglia in fuga dalla città deve fare i conti con le incertezze della vita itinerante e con il riemergere di ferite mai guarite. Giulio ed Eleonora, con i loro figli di tre e quattro anni, vivono e viaggiano su un camper comprato con tutti i loro risparmi. Lontani dalla città, cercano lavori stagionali. Con il passare dei mesi, Giulio sente la necessità di fermarsi e cercare di gestire le sue preoccupazioni di padre e marito.

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Tiziano si è formato nel Centro Sperimentale di cinematografia- sede Sicilia. Ha firmato la regia, la fotografia e il montaggio del film “The way daddy rides”, vincitore del premio della giuria come miglior opera prima al Biografilm Italia 2022. Realizza, filma e monta I suoi film: “L’oro colato”,2021 e “Nonostante Roma”, Roma Videocittà 2018.

Tu sillonnes gaiement l’immensité profonde

di Baume Moinet-Marillaud | 2021 | Francia | 25′ | Scuola di Cinema di Lussas

Qual è la distanza che ci separa dalle farfalle? Thomas li alleva, Jean li osserva nel suo giardino. Per quanto sia bello, esiste un collegamento fra le farfalle e gli esseri umani?

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Baume Moinet-Marillaud è nato sull’Isola della Riunione nel 1996 e si è trasferito in Francia all’età di 19 anni per studiare cinema, conseguendo un master in documentario creativo a Lussas. Durante questo periodo, ha diretto Tu sillonnes gaiement l’immensité profonde (États généraux du film documentaire, Short film Corner Cannes, Faito Doc). Attualmente sta scrivendo due brevi documentari con il collettivo di giovani registi Gros Dodo. Allo stesso tempo, a volte lavora come proiezionista e lavora tutto l’anno per Tënk, la piattaforma VOD dedicata alla distribuzione di film documentari creativi.

Una Ciudad dentro de una película dentro de una ciudad

di Jonas Derbez | 2019 | Messico | 11′ | Scuola di cinema ENAC

Città del Messico. Il tredici novembre del novantacinque.
Una città in una pellicola. In una pellicola entra dentro una città.

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Jonas Derbez si è iscritto al corso di laurea in cinema nel 2017, ha collaborato alle esercitazioni scolastiche in diversi ruoli. Ha realizzato questo suo primo cortometraggio nel 2019. Jonas oggi   lavora nel programma di sperimentazione sonora “The city of noise” della stazione radio Aire Libre. Fa anche parte del gruppo musicale Diles Que No Me Maten (Digli di non uccidermi).

VOLATILE

di Paula Wilczyńska | 2022 | Polonia | 6′ | Scuola di Cinema di Łódź

Volatile è un breve saggio poetico sull’invisibile. Un tentativo cinematografico di parlare della morte e del suo mistero.  

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Paula Wilczyńska è nata nel 1993 a Varsavia. E’ una studentessa di Cinematografia presso la Scuola di Cinema di Łódź. Autrice di alcuni cortometraggi come “The Deep” (2019), “Daybreak” (2019), “Dusk” (2020), “Before I go” (2023) e “Waft” (2023). Direttrice della fotografia di – „Atrophia” (2022), „Self” (2023, dir: Konrad Kultys), „Doll parts” (2022, dir: Kamila Karska), „Talks” (2020, dir: Artem Rachkelyuk), „Niebieskie migdały” (2021, regia: Shan Meng) e altri.

EVENTI FUORI CONCORSO

EMERGENCY

di Gwen Brown | 1968 | USA | 29′

Il Living Theatre, nato nel 1947 da Judith Malina e Julian Beck, è stato un colpo di frusta per la società, un teatro anarchico/pacifista, il Living ha sfidato i confini tra Arte e Vita; Come lo esprime Julian Beck: Il teatro dell’Emergenza è il teatro della sensazione. Per una società insensibile, sensazioni. Per gente divisa, unità. Quando sentiamo, sentiremo l’emergenza: quando sentiamo l’emergenza, agiremo: quando agiamo,cambieremo il mondo.

 

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Gwen Brown faceva parte del Living Theatre nel 1968 e attraverso questo cortometraggio sperimentale voleva rendere testimonianza dello spirito che animava gli attori, coloro che vivevano e credevano nella forza del creare e provocare insieme per spingere altri ad unirsi e agire per il cambiamento.

GUARDARCI DENTRO

di Nathalie Rossetti e Maria Hermosillo | 2022 | Italia e Belgio | 37′

Nel Centro Terapeutico Il Camino, un gruppo di residenti segue un laboratorio di scrittura. Il loro formatore con leggerezza li spinge a interrogarsi sugli effetti benefici della scrittura e del fermarsi per ascoltare se-stessi e guardarsi negli occhi gli uni e gli altri..

 

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Da 7 anni Nathalie Rossetti e Maria Hermosillo che l’ha assistita nel montaggio, hanno realizzato diversi cortometraggi all’interno della Comunità Il Camino.
Sono una materia filmica di memoria e testimonianza su quanto ricco possa essere incontrare dei residenti in cura terapeutica.

Sous les figues

di Erige Sehiri | 2021 | Tunisia, Svizzera, Francia, Germania, Qatar | 93′ | Fiction

Tra gli alberi, giovani donne e uomini che lavorano al raccolto estivo sviluppano nuovi sentimenti, flirtano, cercano di capirsi, trovano – e fuggono – legami più profondi.

 

Erige

Erige Sehiri è una regista e produttrice franco-tunisina. Con la sua casa di produzione, Henia, sviluppa documentari d’autore tunisini che si sono distinti a Visions du Réel, IDFA, Cinemed… Nel 2018, il suo documentario d’esordio, Railway Men, è rimasto per sei settimane nelle sale tunisine. Nel 2021 ha scritto, diretto e prodotto il suo primo lungometraggio di finzione, Under the Fig Trees, che ha vinto diversi premi di post-produzione alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia – Final Cut in Venice.

Par Monts et Villages

di Lisa Sallustio | 2020 | Francia, Belgio | 38′

Par monts et villages è un viaggio lungo 84 anni.
Un viaggio in cui il passato, il presente e il futuro, il mare italiano, le montagne della Grecia e i cumuli di scorie della regione del Borinage si sfiorano e risuonano l’uno con l’altro.

 

 

Lisa Sallustio

Lisa Sallustio è una regista belga nata nella regione del Borinage. Ha studiato scienze politiche all’ULB, regia teatrale all’INSAS e regia cinematografica alla Fémis.
Nel 2020 si è laureata col suo film Les punaises. Una favola allegorica sullo sfruttamento capitalistico dei lavoratori. Film acquistato poi da Canal+ e selezionato in numerosi festival internazionali. Si è aggiudicato il quarto posto al PREMIO CILETTO nel 2021. Durante gli studi, Lisa scrisse e girò “Par monts et villages”, che è diventato il suo primo documentario professionale, prodotto da Dérives asbl e New Shoes production. Il suo cortometraggio “Assoiffé”, è una favola ecologica sui disastri della privatizzazione del bene comune dell’acqua.
Oggi sta scrivendo il suo primo lungometraggio di finzione, “Cantiques”, sullo scioglimento del permafrost e sugli effetti disastrosi del riscaldamento globale.

Doc Now ! : Riz cantonais

di Mia Ma | 2015 | Francia | 50′

Non parlo una parola di cantonese perché mio padre non me lo ha mai insegnato e perché sono negata per le lingue. Mia nonna non parla una parola di francese perché non ha mai voluto impararlo. Il traduttore fra noi è mio padre, ma è riluttante a farlo. Così vado ad incontrare altri immigrati cinesi con lingue e background diversi. Passo dopo passo la perdita della lingua originale acquista gradualmente senso. Mia Ma racconta con humour la complessità del meticciato.

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Dopo aver servito il pollo al KFC, aver indossato costumi da hostess e mascotte, aver conseguito un master in filosofia, aver scritto per riviste, girato e montato video, reportage, filmati istituzionali, Mia Ma studia la realizzazione presso gli Ateliers Varan, convinta che il documentario sia un modo privilegiato per interrogarsi sul mondo in cui viviamo. Nel 2015 realizza Riz cantonais, film pluripremiato nei festival. Nel 2021 nasce Fréquence Julie, che esplora i temi della follia e del coraggio attraverso la lente dell’amicizia. 

DOC NOW ! IL MOMENTO DI PASSAGGIO

di Chiara Marotta | 2021 | Italia | 68′

Una famiglia, in una comunità religiosa, e una figlia che non ne fa più parte. Poi un nuovo mondo da abitare e una casa da lasciarsi alle spalle. Sono tutti pezzi della vita dell’autrice, che ritorna a casa dopo un periodo di lontananza per affrontare questioni irrisolte insieme a sua nonna, sua madre e sua sorella. È possibile essere una famiglia senza condividere gli stessi valori? È possibile accettarsi ?

 

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Chiara Marotta (1993) lavora come scrittrice, regista e montatrice per film, videoclip e spot. È sceneggiatrice e montatrice del cortometraggio THOSE BAD THINGS, premiato per il miglior montaggio alla 33ª Settimana Internazionale della Critica di Venezia e selezionato al Sundance FF 2019. Ha lavorato al montaggio del lungometraggio BITTER YEARS, prodotto da Rai Cinema e Mibact. Il suo cortometraggio VERONICA DOESN’T SMOKE ha ricevuto il premio come miglior cortometraggio alla 34ª Settimana Internazionale della Critica di Venezia. Nel 2020 ha montato il cortometraggio BAD MOOD, premiato al Dok Leipzig e al Torino Film Festival e selezionato allo Slamdance FF 2021.

VIOLS DE GUERRE

di Danièle Alet | 2019 | Francia | 90′

Stupri di guerra, stupri di massa… Queste parole infestano regolarmente le cronache internazionali. Arma “collaterale” della guerra, questi crimini sessuali perpetrati in ogni conflitto hanno spazzato via intere generazioni di donne, uomini e bambini. Le donne di Berlino violentate a migliaia nella primavera del 1945, le schiave sessuali asiatiche catturate dall’esercito giapponese per soddisfare i suoi soldati, gli stupri compiuti dal Corpo di Spedizione Francese nel Lazio, le mutilazioni sessuali commesse in Ruanda e nella Repubblica Democratica del Congo, i terrificanti campi di stupro in Serbia: questo documentario storico rivela 70 anni di un’arma maschile collettiva, perversa e tabù.

 

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Danièle Alet è sceneggiatrice e regista di film d’inchiesta e documentari su temi legati al malfunzionamento dei sistemi della nostra società (giustizia, salute, storia, educazione, ecc.)
I suoi film esplorano, osservano, incontrano, interrogano, riesumano, cercano di capire e di testimoniare. Ricordiamo fra i suoi film “Sois juge et… Tais-toi?” (LCP F3), “Amours Toxiques” (52′ F5, Planète. Laurier de la radio et de la Télé), “Aux oubliés de la Canicule” (52′ France 3).

Homes, l'incendie n'a pas eu lieu 

di Kiana Hubert Low | 2018 | Belgio/Cina | 32′ | Scuola ENSAD

Ottobre 2017, California del Nord: imperversano incendi senza precedenti. Immagino il rombo delle fiamme. Vivo in Francia, dove sono cresciuta con mia madre. In California abita mio padre, con la sua nuova famiglia e May, mia nonna, che vive in una grande casa ai piedi della collina. Vado a trovarli per la durata e mi ricordo di una casa con le pareti annerite in Cina: quella abbandonata dai miei antenati… Il fuoco è giunto fin lì? Tra documentario e fantasia, intreccio un racconto sulle mie origini.

 

Kiana Hubert Low _4retouche_1

L’artista visiva, regista e performer Kiana Hubert-Low è nata a Bordeaux e lavora tra Marsiglia e Healdsburg (CA). Ha studiato presso l’Ecole Nationale des Arts Décoratifs di Parigi, la China Academy of Arts di Hangzhou e l’Ecole documentaire di Lussas. Utilizzando uno stile di scrittura prevalentemente autobiografico e intimo, sviluppa temi legati alla costruzione della sua identità tra diversi territori e culture (Francia, Stati Uniti, Cina).

EVENTI COLLATERALI

AZIONE PARCO PULIZIA - WWF

L’associazione WWF, vi invita il 19 Luglio mattina, alle ore 10h30 alla Casa del Cinema per Inforcare pala e piccone, uscire dalle nostre confortevoli case, e andare assieme in Natura a ripulire e salvaguardare, piantare anche noi una verde speranza per il futuro! Grazie ad Alessio Lucchisani di averci presentati a Claudio D’Esposito che ci guiderà raccontandoci i segreti degli alberi. Gli alberi aumentano la biodiversità, depurano l’aria assorbendo particelle inquinanti e pericolose per la salute, migliorano il paesaggio, ci tutelano dal dissesto idrogeologico, abbassano la temperatura media, ci rinfrancano spiritualmente, catturano la CO2 emettendo ossigeno. Conoscete la Sagrada Familia a Barcellona? Antoni Gaudì diceva :“Volete sapere dove ho trovato la mia ispirazione? In un albero; l’albero sostiene i grossi rami, questi i rami più piccoli e i rametti sostengono le foglie. E ogni singola parte cresce armoniosa, magnifica”.

L’associazione WWF Terre del Tirreno, con sede a Meta, si occupa in maniera del tutto volontaria e gratuita, della tutela della natura della Penisola Sorrentina, caratterizzata da aree di pregio quali l’Area Marina Protetta Punta Campanella e il Parco Regionale dei Monti Lattari, all’interno di S.I.C., Z.P.S. e Siti Natura 2000 di rilevanza assolutamente strategica, a cui si aggiungono le aree della Costiera Amalfitana, già Patrimonio dell’Unesco.

Ballade poetica multilinguistica nel bosco del Faito “Versi di versi”

L’Associazione Teatrotocco (Parma) e l’Associazione Monteamare presentano
Ballade poetica multilinguistica nel bosco del Faito
“Versi di versi”
A cura della regista teatrale Elisa Frascà 
Il Progetto prevede il coinvolgimento di 7/8 persone che diventeranno “attori” e interpreteranno un testo poetico in lingua (ciascuno in un idioma diverso) saranno gli attori stessi a scegliere la loro poesia più amata.
Il 18 e 19 Luglio, giorni che precederanno la performance Elisa preparerà  i «  poeti  » alla presentazione “a memoria” delle poesie nel bosco con:
Traduzione delle poesie in italiano e inglese – Uso dello sguardo  
Apertura e chiusura del testo – Oggetto di scena collegato al poeta o al poema.
Il 20 Luglio alle ore 10 gli spettatori saranno invitati alla Casa del Cinema per seguire la ballade nella foresta dove incontreranno uno per volta i poeti.  
Ogni attore avrà preparato un piccolo foglio con la sua poesia scritta a mano che a chiusura della sua interpretazione donerà allo spettatore.
Alla fine del cammino, dopo aver ascoltato i diversi poeti, lo spettatore avrà un libricino ricordo con 7 poesie riunite.

CONCERTO DI ANDREA TARTAGLIA

Il progetto Tartaglia Aneuro nasce nel 2012 dall’incontenibile bisogno espressivo di Andrea Tartaglia. Napoletano, poliglotta nell’anima, Andrea riunisce attorno a sé il chitarrista e compositore Paolo Cotrone, il bassista Mattia Cusano, il percussionista Salvio La Rocca, e dopo una lunga gavetta in formazione “unplugged”, si aggiunge in pianta stabile il batterista Federico Palomba con cui inizia il lavoro di arrangiamento e rifinitura del materiale cantautorale di Tartaglia. Centinaia di concerti tra Italia e a l’estero (Austria, Francia, Spagna) Partecipa inoltre a progetti collettivi come: “Capitan Capitone e i fratelli della costa” guidato da Daniele Sepe, il progetto sociale “Terroni Uniti” solcando palchi di prestigio in tutta Italia come “La Notte della Taranta 2018” , “ Sherwood Festival 2018” . Andrea Tartaglia ha già all’attivo una nomination al Premio Tenco come miglior pezzo singolo per “Le Range Fellon ft. Daniele Sepe”, primo in classifica per un mese nella classifica “Viral 50 Italia” di Spotify.
Se qualcuno mi chiedesse “cosa vuoi fare da grande?” non avrei nessun dubbio, risponderei “voglio fare Andrea Tartaglia”, una vita dedicata alla natura, all’ambiente, agli affetti, agli amici, alla musica e ai testi che sono la somma di tutte queste esperienze…”

CONCERTO DI SCAPESTRO

Scapestro, nome d’arte del cantautore napoletano Fulvio Di Nocera, nell’estate del 2015 realizza il suo primo singolo “Vado per un po’” con Nut Label e il videoclip dello stesso realizzato dal “Creacose” con la collaborazione di Denise Galdo. A giugno 2018 esce il suo disco di debutto “Shurhùq “ e a Settembre, in esclusiva per Repubblica TV, il nuovo videoclip “Sempre uguale” con la regia di Stefano Cormino. Nel 2019 esce il nuovo videoclip “Essere di Luce” con la collaborazione di Denise Galdo e della illustratrice Sonia Giampaolo. Nel 2020 reinterpreta e pubblica in versione digitale due omaggi a due grandi artisti della scena musicale italiana; “Donna di Nessuno” di Fred Buscaglione, realizzando un videoclip in uscita esclusiva con Il Mattino.it in occasione della festa della donna e“La ballata del marinaio” di Luigi Tenco. Nel luglio di quest’anno presenta il suo nuovo singolo “Non c’è tempo per amarsi” che anticipa il secondo lavoro discografico“È il bene che resta” uscit ad Aprile 2022 con l’etichetta SoundFly. Ad accompagnarlo in questo live Chiara Carnevale alle voci e alle percussioni, Antonella Bianco alla chitarra elettrica.

DOCS FOR KIDS a cura di Milena Bochet

Per questa nuova edizione di Docs for kids sul tema della diversità, Milena ha selezionato un variegato cocktail di cortometraggi di animazione e anche un film corto del periodo ove il cinema era ancora muto. Anche Charlie Chaplin sarà sotto i riflettori con “Charlot boxer” e ci incanteranno belle sorprese, per un pubblico misto di piccini e di grandi dal cuore fanciullo.

Milena è nata a Madrid, ha vissuto a Lisbona e attualmente vive a Bruxelles dove è regista di documentari e formatrice di cinema in scuole e prigioni. Anno dopo anno, colleziona piccoli gioielli del cinema di animazione e di cinema muto per la gioia dei nostri cuori.

DOC NOW! a cura di Antonio Maiorino

Per il terzo anno consecutivo, la giovane ma agguerrita e, auspicabilmente,  longeva  sezione del festival condivide con pubblico e addetti ai lavori la propria inchiesta permanente sul  documentario del terzo millennio, muovendosi tra realtà e finzione lungo i suoi confini mobili e nei suoi territori di prossimità:  dove va il cinema del reale?
Nell’edizione 2023 non ci si sposta di molto: si resta in  famiglia. Collegandosi organicamente al tema annualmente prescelto dal festival, quello della  diversitàDoc Now!  sviluppa la propria esplorazione sul reale muovendo dai film che raccontano, attraverso il formato documentario, il contesto familiare come appartenenza, ma anche alienazione; come vicinanza, ma anche scoperta del distacco.  Come si filma la famiglia?
Ecco, allora, affiorare un autentico  family day: nell’arco di poche ore, il pubblico potrà rivolgere le proprie domande a Firouzeh Khosrovani su  Radiograph of a Family, vincitore dell’edizione 2022; immergersi nelle segrete stanze della famiglia di Chiara Marotta con la visione de  Il momento di passaggio, premiato al Solinas e al Torino Film Festival; smarrirsi nella diversità linguistica della famiglia di Mia Ma con  Riz cantonais, film pluripremiato. Tutto in presenza delle autrici; tutto da critici cinematografici, ma infine – come da Faito Doc Festival –  come fossimo in famiglia.  

Biografia di Antonio Maiorino
Classe ’84, critico cinematografico e giornalista, membro del Sindacato Nazionale Critici Cinematografici, Antonio Maiorino sopravvive da anni, per fortuna, come professore di Storia dell’arte. Ha scritto occasionalmente di arte (ArtribuneArtsLifeLobodilatticeInArte); spesso di cinema (Sentieri Selvaggi, Ondacinema, Cabiria, Cinema Errante); talora operato da pioniere (fondando la categoria  Cinema  per  Infoggi  nel 2011; co-fondando e dirigendo per 7 anni  La Città Incantata Film Festival  a Nocera Inferiore). Oggi intervista registi da tutto il mondo per  Taxi Drivers, storica webzine cinematografica diretta da Enrico Magrelli.

Faito Doc Camp

Il Faito Doc Camp è l’area campeggio del Faito Doc Festival. Giunto alla sua ottava edizione nasce dall’incontro tra il Faito Doc Festival e “Gli Amici della Filangieri”, Associazione di Promozione Sociale operante all’Asharam Santa Caterina, bene confiscato alla criminalità organizzata nel centro storico di Castellammare di Stabia. Gli Amici della Filangieri sono da anni impegnati nella tutela, nello sviluppo sostenibile, nella valorizzazione e nella difesa del territorio attraverso iniziative rivolte alla cura e al sostegno della collettività.
Faito Doc Camp è una comunità dove rispetto e diversità vengono declinati come valori fondanti, dove l’arte, la musica e la riscoperta del territorio si fanno strumento di condivisione.
L’area campeggio, destinata esclusivamente ai partecipanti al Festival iscritti alle Associazioni organizzatrici, vuole essere uno spazio polifonico, dove lingue, colori, sensibilità e culture celebrano la Diversità come ricchezza e ispirazione.

FAITO DOC PITCHING 2023​ « Delle ali per gli.le autori.trici »

Il Festival organizza il Faito DOC Pitching con il sostegno della SABAM e della SCAM e col patrocinio della SIAE. I progetti redatti in lingua italiana o in lingua francese sono selezionati da specialisti del settore e i loro autori.trici saranno accompagnati.e durante il Festival da 3 esperti mentori e 3 consulenti alla scrittura. I 4 autori.trici selezionati.e potranno, così, usufruire della 16ma edizione del Festival dove saranno anche  presenti un panel di professionisti (identificabili attraverso la rete di contatti https://faitodocfestival.com/who-is-who/)
La settimana è scandita da sessioni individuali con un «mentore-esperto» assegnato a ciascuno. Gli.Le autori.trici approfitteranno anche di una sessione di preparazione per aiutarli alla presentazione pubblica del loro progetto.
I tre mentori sono un membro della Sabam, un membro della Scam, uno script-doctor della Scuola Holden. Gli autori.trici saranno poi anche accompagnati, nel corso di un incontro, ogni volta individuale da due produttori/trici e uno script doctor europeo. 
– Maryline Watelet (Belgio) Expert-Mentor SABAM
https://chantalakerman.foundation/tag/marilyn-watelet/

– Jorge León
(Belgio/Spagna) Expert-Mentor SCAM
https://www.centredufilmsurlart.com/en/realisateurs/jorge-leon/
– Giuseppe Bisceglia (Italia, SCUOLA HOLDEN) Expert-Mentor Scuola Holden
https://scuolaholden.it/
– Alexandre Cornu (Francia ) Script consulting
http://tamtamsoie.com/
– Palmyre Badinier (Francia/Svizzera) Script consulting
https://ritaproductions.com/
– Massimo Iannetta (Italia/Belgio) Script consulting
https://cbadoc.be/en/director/massimo-iannetta/

PRESELEZIONI :
Amel Bouzid
https://be.linkedin.com/in/amel-bouzid-67904a33
Massimo Iannetta
https://cbadoc.be/fr/director/massimo-iannetta/

FAITO GIOVANI RETROSPETTIVA + VIAGGI SCOLASTICI a cura di Bénédicte Rossetti-Mancini

18 Luglio ore 16 Casa del Cinema
Retrospettiva FAITO GIOVANI
La Diversità dei Laboratori FAITO GIOVANI a cura di Bénédicte Rossetti

Occorre fermarsi, voltarsi e guardare il percorso compiuto. Nel 2023 il laboratorio dedicato ai ragazzi nei pomeriggi del Faito Doc per condividere, giocare e affrontare ogni anno il tema legato al Festival si trasforma in una Retrospettiva dei corti più particolari frutti di edizioni passate e animati da artisti, insegnanti, educatori diversi.

Assalto al Faito (2013) 6’ coordinato da Salvatore Fronio, Maral Kerovpyan e Agnès Szabo…
Canzone Ebbra (2015) 4’ coordinato da Pierre André, B. Rossetti e Salvatore Fronio
Il Ritorno (2016) 7’ coordinato da Milena Bochet, Nicolas Liguori e Clementine Robach
Vertigine (2018)11’ coordinato da Milena Bochet, Danielle Vanderstichele e B.Rossetti
Vita in Comune (2019) 6’ coordinato da Esther Laurent-Baroux, Juliette Murgier, Elias Preszow e B.Rossetti
Le nostre città invisibili (2021)12’ coordinato da Michele Aiello e Matteo Frasca

Retrospettiva Viaggi scolastici naturalistici-artistici sul Monte Faito
selezione dei film nati dai viaggi scolastici con la IC di Carinaro e con L’IC Madonna Assunta

Dal Faito all’Orizzonte (2017) 26’ di Nathalie Rossetti coordinato da Elena Curcio, Nando Fontanella, Elisa Frascà e Milena Bochet
Pecché song ccà (2019) 18’ di Nathalie Rossetti coordinato da Elena Curcio, Elisa Frascà, Juliette Murger e Élias Preszow
Non dimenticare la tua storia (2022) 7’ di Dante Finocchiaro coordinato da Claudia Innaro, Elisa Frasca e Elena Curcio.

GEMELLAGGI FESTIVAL E FILM GRECI

Peloponnisos International Documentary Festival
Abbiamo scoperto nel 2016 questo Festival, che si svolge nel sud del Peloponneso – situato anche lui in un luogo bellissimo con un’incantevole natura : subito ci siamo sentiti a casa e le affinità sono sorte. Colpiti dalla varietà della loro programmazione, sempre con un’attenzione all’industria, Gina Petropolu la direttrice artistica e la sua assistente Cleoni Flessa vennero nel 2018 al Faito DOC festival alla nostra XI° edizione. Le prime collaborazioni sono sorte con l’invito di artisti del Faito Doc a Kalamata. Ambedue i Festival sono cresciuti e quest’anno ospitiamo 3 film che verranno poi presentati il prossimo autunno a Kalamata, e loro proietteranno il nostro Faggio Doc, film vincente della nostra scorsa edizione. Valutiamo insieme collaborazioni future nell’ambito di bandi europei.

EXIT WITHIN 
Regia: George Danopoulos
Sinossi:
Un laboratorio di pittura coinvolge sei persone alla scoperta dell’arte. Le loro condizioni di vita li portano a trovare una via d’uscita attraverso l’arte, ma non sono in grado di spiegare agli altri le loro opere. Un narratore, dopo aver condiviso le loro esperienze, accompagna le immagini e i suoni del loro viaggio di sei settimane, fino alla creazione finale e mostra dei loro lavori.

On this wondrous sea
Regia: Kalliopi Legaki – 17’ (GR)
Sinossi : Come può una donna, nonostante il dolore, avere la forza di provocare e lottare per trovare il suo posto nella società? Ci riesce Maria Cyber, membro della comunità LGBTQI+, attraverso la sua lotta quotidiana per il diritto alla diversità.

Kalavrita-Guernika
Regia: Ismini Sakellaropoulou – 18’ (GR)
Sinossi : Due città che in passato sono state caratterizzate come simboli della resistenza hanno lo stesso tipo di storia: entrambe attaccate da Adolf Hitler. Il documentario cerca di collegare le due città attraverso le loro notevoli somiglianze e storie.

Millenium Film Festival
Sono anni che seguiamo l’accanito lavoro di Zlatina Rousseva e Lubomir Gueorguiev, coppia come noi di registi che crearono il loro festival due anni dopo il nostro (nel 2009), centrando la loro programmazione sulle problematiche del terzo Millennio, trattando tematiche inerenti agli Obiettivi di Sviluppo del Millennio, diventati oramai gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDG). Focolare di idee e iniziative, crocevia di persone impegnate con valori vicini ai nostri, Millenium ha sempre conservato  uno sguardo  attento agli aspetti pedagogici. Finanziato dalle principali istituzioni belghe ma anche da enti prestigiosi come l’ONU, abbiamo avuto sin dal 2014 persone del nostro staff che hanno collaborato con loro e che ci hanno fatto incontrare i loro direttori.E un reale onore poterli accogliere come osservatori in questa edizione con il desiderio che il Faito DOC possa crescere insieme a loro organizzando anche alcuni eventi comuni a Bruxelles nella prossima primavera.

Laboratorio di introduzione alla permacultura e all’agricoltura sinergica nella Comunità il Camino

Ideato da Elena Bignardi
a cura di Stella Maris Aiello
In un clima informale, vivo e dinamico faremo fantastiche scoperte direttamente dal meraviglioso mondo della Natura e condivideremo l’esperienza del primo ingresso nel mondo della permacultura e dell’agricoltura naturale e sinergica. Si parlerà di biodiversità funzionale; Design dell’orto: progettazione dei camminamenti; Pacciamatura: quale, dove, come, quando, perchè; Aiuole permanenti; Gestione acqua: studio delle pendenze; – Coltivare senza irrigazione: swales e gestione acqua piovana; Sistema di irrigazione, a goccia, a caduta da cisterna; Calendario fenologico come strumento valido anche per fronteggiare i cambiamenti climatici; Attrezzi “di pace” per la vita nel suolo; Piante da biomassa; – Piante perenni e perennanti nell’orto ; Alberi da frutto e alberi o arbusti da supporto per sistemi stabili e resilienti, cenni all’agricoltura rigenerativa e ai sistemi agro-forestali (food forest); Integrazione funzionale di un orto sinergico in un progetto in permacultura.
Metteremo in pratica il primo principio della permacultura che invita ad osservare il luogo prima di interagire. Inoltre faremo un’analisi funzionale degli elementi e ne valuteremo i bisogni, i prodotti e fattori intrinsechi, le criticità. Durante il sopralluogo si verrà introdotti alla permacultura. Poi osserveremo il suolo e le spontanee, cercheremo di trarre indicazioni e impareremo a distinguerne qualcuna in base alla loro funzione ecosistemica. Vedremo come lavorare con e non contro natura, come ottenere raccolti, cosa significa diserbo selettivo, effettueremo lavorazioni con grelinette (vanga forca a due manici) in cui decompatteremo e rigeneremo il suolo senza rivoltarlo come fa la zappa, prepareremo delle aiuole con semine a spaglio, ci occuperemo di ricoprire il suolo con pacciamatura. Applicheremo ciò che studieremo nella teoria, con particolare attenzione agli aspetti legati alla preparazione estiva del suolo, alla progettazione di semine e trapianti e alla loro corretta esecuzione, alla preparazione del piano di semina. Vedremo insieme come collegare interfunzionalmente l’orto agli altri elementi del progetto e alle altre attività della comunità.

Laboratorio teatro The Living Theatre Resist Now: il teatro dell’Emergenza

Il Living Theatre, fondato nel 1947 da Judith Malina e Julian Beck, è stato la più radicale esperienza di sovversione teatrale del Novecento. Da palcoscenici alle strade di tutto il mondo, dove l’ha portato il suo nomadismo comunitario, il Living ha creato spettacoli che sono entrati nella storia del teatro. Un teatro anarchico/pacifista, il Living ha sfidato i confini tra Arte e Vita; ha lavorato collettivamente nella maggior parte delle sue produzioni; e continua ancora oggi a creare nuovi spettacoli che rispondono alle domande più importanti del nostro tempo.

Workshop Master Class Living Theatre Europa
diretto dal Gary Brackett del Living Theatre
da sabato al martedì, 22/25 luglio dalle ore 10.00 alle 13.00
Spettacolo finale ore 17h30 martedì 25 Luglio

Vedo tutto il pericolo, il disinganno, non sono soddisfatto, riconosco l’emergenza in ogni luogo e casa.

[2023]: non è ciò che non sappiamo, è ciò che non sentiamo. Il teatro dell’Emergenza è il teatro della sensazione. Per una società insensibile, sensazioni. Per gente divisa, unità. Quando sentiamo, sentiremo l’emergenza: quando sentiamo l’emergenza, agiremo: quando agiamo, cambieremo il mondo.

Julian Beck
L’attività di laboratorio proposta sarà svolta utilizzando il materiale, le scene, le forme e i linguaggi espressivi che costituiscono l’alfabeto del Living Theatre. Le tecniche utilizzate saranno quelle sviluppate dalla compagnia nel corso dei suoi 60 anni di attività: non-fictional acting; creazione collettiva; rituali; yoga e pratiche mindfulness; elementi formali del Teatro di Strada; Danza Butoh.
Sperimenteremo nel laboratorio nuove forme di rito, valide nella nostra quotidianità, in base alle esigenze mutate e ai nuovi conflitti sociali e politici presenti sul nostro territorio.
Il workshop è aperto a tutti, attori professionisti e non; e persone senza precedenti esperienze teatrali.

Iscrizioni: garybrackett@gmail.com

Laboratorio : La Biblioteca Vivente

al Camino nel Centro Terapeutico-riabilitativo
per la cura delle dipendenze e Patologie Psichiatriche correlate
a cura di Elisa Frascà
Come nel cinema del reale si tratta di storie vere ma qui l’incontro è con una persona alla volta in carne ed ossa. Un libro che prende vita contro gli stereotipi e i pregiudizi.
E’ una nuova forma di “Ascolto” interculturale per poter conoscere realtà di vita diverse dalla propria. La prima esperienza di Biblioteca Vivente nasce in Danimarca nel 2000, dall’associazione danese Stop The Violence a seguito di un episodio di razzismo contro un ragazzo di origine straniera. L’iniziativa si è in questi anni diffusa capillarmente in Europa grazie in particolare al riconoscimento del Consiglio d’Europa, che la annovera tra le buone prassi da diffondere. E’ un’esperienza che spinge a riflettere sul peso che i pregiudizi e le discriminazioni hanno nella vita di ognuno, su come le tante caratteristiche di una persona vengano troppo spesso ridotte a una sola attraverso un’etichetta o un titolo : Ragazzo gay, ragazzo vegano, ragazza velata, ragazzo rom, immigrato, drogato, transessuale, rifugiato
Proprio come dietro ad ogni copertina, all’interno di ogni libro vivente si cela un mondo che non aspetta altro che potersi raccontare e lasciarsi leggere: entrare in una Biblioteca Vivente significa scegliere un titolo da una lista (all’INFO POINT del Faito Doc) ed esplorarla, conoscendo in seguito una persona in carne ed ossa che racconta la propria storia. 
L’incontro con i libri viventi avverrà nel giardino del Centro terapeutico “Il Camino”.

LAND ART a cura di Rino Squillante - ACCADEMIA DELLE BELLE ARTI DI NAPOLI

Come relazionarsi alla natura, con una coscienza più matura dei cambiamenti del nostro pianeta ?
Per il Faito Doc Festival 5 giovani artiste e artisti dell’Accademia osservano i luoghi e la vita generata dalla terra, lavorano e producono un fare che parla di rapporto con la natura al fine di vedere nascere sguardi, provocare domande e produrre bellezza.
Il progetto intende fare riflettere, attraverso il lavoro artistico di Land ART, sui temi della natura, l’importanza della sua protezione e salvaguardia, di come gli strumenti che creano bellezza possano veicolare un nuovo modo di contemplarla e viverla. Le opere verranno realizzate con materiali prodotti dall’habitat esistente senza deturpare lo stato dei luoghi e con il successivo ripristino.

I miei 12 anni di Faito Doc Festival Mostra fotografica a cura di Magdalena Mądra

Vive e lavora a Breslavia. Laureata presso il Dipartimento
di Fotografia dell’Università delle Arti di Poznań e Filologia polacca presso l’Università di Wrocław, è coordinatrice di progetto e fotografa presso il Grotowski Institute. La sua mostra fotografica delle spedizioni di ricerca nell’ambito del progetto Armine, Sister di Teatr ZAR è stata presentata a Wrocław, Łódź, Varsavia, Londra, Parigi e Oslo. Nel 2015- 2016 ha documentato i rituali commemorativi ad Haiti, in Brasile e in Bielorussia. Nell’ambito del progetto Womanstate di Agnieszka Bresler, ha creato ritratti in carceri femminili, rifugi e case di auto-aiuto.
Nel 2022 la sua mostra dal titolo If the border runs, I wait for it to disappear from the picture, è stata presentata alla Galleria Szewska 16 di Poznań. Crea foto, installazioni, film e opere d’arte a tecnica mista. Dopo essere stata membro della Giuria, dal 2012 collabora nello staff del Faito Doc Festival come fotografa.

Passeggiata Naturalistica artistica

Appassionato naturalista e poeta, Nando Fontanella è il nostro Virgilio sul Monte Faito da moltissimi anni. È un incanto passeggiare al suo fianco perché, anche quando si ripercorre lo stesso sentiero e si crede conoscere la foresta, con Nando è sempre diverso, e penetrare nella Faggeta o salire verso il Belvedere del Molare con lui è come seguire Alice nel Paese delle meraviglie. Quando si beve l’Acqua Santa da una sorgente naturale Nando ci fa scoprire L’Erba Unta Amalfitana (Pinguicula hirtiflora) l’unica pianta carnivora del Parco dei Monti Lattari, e più in là ci spiega come è nato il gelato, raccontandoci delle Neviere all’ombra dei Faggi secolari per preservare il ghiaccio… Conosce miti e leggende, storia e natura, e ci trasmette con fervore l’importanza della biodiversità… Lo scorso anno, decidemmo con lui, al termine di una bella passeggiata di dedicare questa 16ma edizione al tema Diversità.
Alcune tappe del percorso saranno intervallate dal sassofono di Gaspard Giersé o dalla voce avvolgente di Berthe Tanwo Njole, ci culleranno mentre seguiremo Nando in un luogo scelto dal Living Theatre per la loro performance frutto del Laboratorio con Gary Brackett.

 

PIER PAOLO PASOLINI IN 5 ATTI - Serata di Chiusura del Festival

Scritto e interpretato da Elisa Frascà e accompagnata dal violoncellista scozzese Drummond Petrie.
Un viaggio in 5 atti nel panorama emotivo, poetico e ideologico di Pier Paolo Pasolini.
Un’esperienza condivisa nelle parole e nelle provocazioni che ci raccontano di un pensiero ancora attuale e toccante.

Scenografia "Diversità" a cura di Maïlys Finocchiaro

Per la XVI° edizione del Festival, la scenografia è allestita da un team internazionale di volontari. Gli allestimenti desiderano risveglia- re e provocare l’immaginazione degli spetta- tori prima di immergerli nell’esperienza cine- matografica del Faito Doc. Partecipano alle scenografie Maïlys Finocchiaro, Nell Ahrend, Lucie Toussaint, Philippe Andrejevic, Laila Bohnenberger, Line Mhanzez Serghiniet, Dante Finocchiaro, Bartek Mathieu-Daudé, Leandre Caruso, Enrica Scaramella, Johan Badibengi. “L’Albero dei diversi” è opera di Liliane Sanchez artista belgo-spagnola. I ritratti dipinti esposti sono opere di Joël Coppens artista belga.

SFILATA DI ABITI SENEGALESI

Accompagnati dalla voce piena di vita dell’artista Berthe Tanwo Njole
e dal sassofono gioioso di Gaspard Giersé
Dopo la proiezione di Je suis noires, in colla- borazione con la CPS, lo staff del Faito Doc e del Doc Camp sfilerà nella casa del Cine- ma con abiti cuciti in Senegal, nel Centro di formazione in cucito e ricamo Don Gennaro Somma. La scuola, nata nel 2010 a difesa delle donne emarginate a Mbour, è frequen- tata da ragazze con scarsa scolarizzazione, senza lavoro, spesso costrette ad un matri- monio precoce e a rischio di prostituzione.

TAVOLA ROTONDA AMBIENTALE

Ferdinando Fontanella – Nando è un naturalista e giornalista, laureato in Scienze della Natura, con specializzazione in Divulgazione naturalistica e Museologia scientifica, presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II. Lavora come docente di Scienze della Terra e Biologia; come divulgatore e formatore in progetti realizzati in collaborazione con istituzioni, scolaresche, associazioni e gruppi giovanili. Particolarmente attento alle complesse relazioni del sistema natura dedica parte del suo tempo alle ricerche di campo, la preziosa esperienza così accumulata gli serve per raccontare le piccole e grandi meraviglie del paesaggio che ci circonda. Da anni è impegnato nel tentativo costante di proteggere e valorizzare il territorio dei Monti Lattari e della Penisola Sorrentina. 

Steven Beckers Esperto di economia circolare con Bopro NV, Architetto e imprenditore accreditato Cradle to cradle (C2C) (dalla culla alla culla) pioniere nell’economia circolare a impatto positivo in architettura e progettazione urbana, consulenza nel settore pubblico e privato, lezioni presso Green Building Council e università in Europa, Belgio, Paesi Bassi, Francia, Lussemburgo, Cina ed Etiopia. Steven sviluppa e amplia soluzioni pratiche combinando tutti gli aspetti che portano impatti positivi a basse emissioni di carbonio nelle città, convinto che ci sia più potenziale nelle soluzioni sistemiche innovative che nelle soluzioni stesse e lo ha dimostrato con BIGH Aquaponic Farm a Bruxelles. Il suo approccio sistemico e olistico alla progettazione di città ed edifici a prova di futuro è in linea con le sfide ambientali che stiamo affrontando.

Claudio D’esposito
Presidente del WWF Terre del Tirreno, storico attivista, negli anni si è distinto per l’impegno e la passione con cui opera per contribuire alla tutela di una terra bella e difficile. Lotta rischiando la vita (Minacciato e aggredito) per proteggere la natura. Ha fatto emergere gli scandali di «boxlandia», lo scempio dei parcheggi cementificati realizzati senza autorizzazioni e, tra gli altri, il caso delle palazzine di «housing sociale» costruite in maniera abusiva a Torre Annunziata. Racconterà al pubblico del Festival il suo amore e conoscenza per gli Alberi e il tesoro che rappresentano, in particolare gli Alberi secolari del Monte Faito.   

Maristella Aiello (Stella Maris). Dottoressa commercialista nella vita precedente, da dodici anni studia, approfondisce e pratica con entusiasmo l’agro-ecologia e l’autoproduzione individualmente e in condivisione sul territorio. Fondatrice del percorso collettivo TerraMasta, promuove, sostiene, organizza e facilita corsi e laboratori di agricoltura sinergica, rigenerativa e di Agro-forestazione, percorsi che si ispirano alla Permacultura in Campania, attraverso iniziative in sostegno a vari progetti. Stimola e incoraggia la nascita e il consolidarsi di connessioni funzionali tra realtà intorno ad obiettivi agro-socio-ecologici e la formazione di gruppi di apprendimento, operativi e solidali nell’area metropolitana di Napoli e provincia, che re-interpretino il concetto di comunità traslando nel sociale le dinamiche e le relazioni osservabili in Natura, ad esempio quelle di una foresta.