Doc Now!

DocNow! è la nuova sezione del Faito Doc Festival che punta ad ascoltare le voci dei più importanti registi contemporanei per un laboratorio permanente su documentario e cinema del reale. 
Interviste, dal vivo e online, per unire pubblico e addetti ai lavori in un’inchiesta cinematografica ininterrotta e appassionante.
Da sempre il cinema è in cambiamento. Mai uguale a sé stesso, nonostante corsi e ricorsi. 
A chi lo osservi ora – dal punto di vista del regista, del critico o del semplice spettatore – una metamorfosi si offre allo sguardo: la transizione del documentario entro il cosiddetto cinema del reale. Se immaginassimo il documentario e la finzione come gli antipodi di un territorio del cinema, potremmo raccontare, negli ultimi vent’anni, dell’attrazione dei contrari: il documentario che si arricchisce dell’invenzione, dell’immaginifico, del non-reale; la finzione che si sostanzia di un realismo estremo, di persone in luogo di personaggi, di storie vere. 

A questo luogo della narrazione, dai confini incerti e rimescolati, Doc Now! vuole accompagnare come lo stalker di Tarkovskij nella Zona: dove va il documentario?

E intanto: buona rivoluzione (forse), caro documentario.


Antonio Maiorino

Professore di storia dell’arte, giornalista e critico cinematografico. Antonio Maiorino è membro del SNCCI (Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani). Dopo alcune collaborazioni con riviste di arte, online e cartacee (Artribune, ArtsLife, Lobodilattice, InArte), ha scritto soprattutto di cinema, tra gli altri per Sentieri Selvaggi, Ondacinema, Cabiria e Cinema Errante, oltre ad aver curato una rubrica di cinema settimanale sul quotidiano Cronache di Salerno. Per il Faito Doc Festival, dal 2013, ha prestato la propria collaborazione da presentatore, selezionatore e attualmente da curatore della sezione Doc Now!, da lui stesso fondata nel 2021 come laboratorio d’inchiesta permanente sul cinema del reale. Ha diretto per anni rubriche di cinema anche in radio e partecipato alle giurie di festival cinematografici. Attualmente scrive, per lo più da freelance, per Taxidrivers, CineCriticaWeb, Infooggi (dove nel 2011 ha fondato la pagina di cinema), alternando recensioni a interviste internazionali da vari festival.

Quarta edizione in 2024

TEMA: Alle radici del documentario

Il Doc Now! dell’edizione 2024, allineandosi come da tradizione al tema annuale del festival, declinerà a suo modo
l’indagine sul cinema del reale e sul documentario parlando di radici. Può un cinema come quello del palestinese
Michel Khleifi essere così radicato da diventare radicale? In che modo Mattia Colombo e Valentina Cicogna hanno
raccontato i corpi senza radici del documentario pluripremiato Sconosciuti puri? Storie di radicamento e sradicamento
faranno da sfondo all’“intervista partecipata” del pubblico: a partire da clip, immagini e contributi audio-visivi, gli
spettatori, moderati da Antonio Maiorino, intervisteranno i cineasti ospiti, per proseguire l’inchiesta permanente sulle
ramificazioni, di forma e di contenuto, del cinema del reale nel terzo millennio.

OSPITI
Michel Khleifi e la sua opera cinematografica. Si partirà dal film Noces en Galilée, vincitore del premio della critica a
Cannes nel 1987. Verrà proiettato anche: Ma’loul fête sa destruction nel corso della finestra dedicata alla Palestina.
Mattia Colombo e Valentina Cicogna, vincitori dell’Interreligious Award al Festival Visions du Réel à Nyon con
Sconosciuti puri (2023).

 Terza edizione in 2023

Per il terzo anno consecutivo, la giovane ma agguerrita e, auspicabilmente,  longeva  sezione del festival condivide con pubblico e addetti ai lavori la propria inchiesta permanente sul  documentario del terzo millennio, muovendosi tra realtà e finzione lungo i suoi confini mobili e nei suoi territori di prossimità:  dove va il cinema del reale?
Nell’edizione 2023 non ci si sposta di molto: si resta in  famiglia. Collegandosi organicamente al tema annualmente prescelto dal festival, quello della  diversitàDoc Now!  sviluppa la propria esplorazione sul reale muovendo dai film che raccontano, attraverso il formato documentario, il contesto familiare come appartenenza, ma anche alienazione; come vicinanza, ma anche scoperta del distacco.  Come si filma la famiglia?
Ecco, allora, affiorare un autentico  family day: nell’arco di poche ore, il pubblico potrà rivolgere le proprie domande a Firouzeh Khosrovani su  Radiograph of a Family, vincitore dell’edizione 2022; immergersi nelle segrete stanze della famiglia di Chiara Marotta con la visione de  Il momento di passaggio, premiato al Solinas e al Torino Film Festival; smarrirsi nella diversità linguistica della famiglia di Mia Ma con  Riz cantonais, film pluripremiato. Tutto in presenza delle autrici; tutto da critici cinematografici, ma infine – come da Faito Doc Festival –  come fossimo in famiglia. 

Riz cantonais

di Mia Ma | 2015 | Francia | 50′

Non parlo una parola di cantonese perché mio padre non me lo ha mai insegnato e perché sono negata per le lingue. Mia nonna non parla una parola di francese perché non ha mai voluto impararlo. Il traduttore fra noi è mio padre, ma è riluttante a farlo. Così vado ad incontrare altri immigrati cinesi con lingue e background diversi. Passo dopo passo la perdita della lingua originale acquista gradualmente senso. Mia Ma racconta con humour la complessità del meticciato.

IL MOMENTO DI PASSAGGIO

di Chiara Marotta | 2021 | Italia | 68′

Una famiglia, in una comunità religiosa, e una figlia che non ne fa più parte. Poi un nuovo mondo da abitare e una casa da lasciarsi alle spalle. Sono tutti pezzi della vita dell’autrice, che ritorna a casa dopo un periodo di lontananza per affrontare questioni irrisolte insieme a sua nonna, sua madre e sua sorella. È possibile essere una famiglia senza condividere gli stessi valori? È possibile accettarsi ?

 

Seconda edizione in 2022

Doc Now! ritorna al Faito Doc Festival, dopo l’esordio nell’edizione del 2021, per continuare la propria inchiesta sul documentario e sul cinema del reale. Mettendosi in ascolto delle più qualificate voci autoriali del panorama contemporaneo, tramite interviste dal vivo e online, la sezione rinnova il proprio impegno a costituirsi come laboratorio permanente sui confini sfrangiati tra realtà, reale, finzione, invenzione, immaginazione. Insieme al pubblico e agli addetti ai lavori, prosegue il viaggio nel territorio del documentario per coglierne la topografia del terzo millennio e le imprevedibili deviazioni.

Nella mescolanza spesso conclamata tra reale e finzione, che contraddistingue il documentario (non solo) contemporaneo, non ha più senso, forse, parlare di fughe nell’immaginazione. Nemmeno per quei documentari che ricorrano deliberatamente alla fantasia, al capriccio, all’irreale. Oltre che d’immersione, il documentario sembra vivere, nella narrazione cinematografica, di costanti evasioni: anche più vero del vero, un film è una bugia.

Interloquendo in un’intervista partecipata con Marilyn Watelet (regista e storica produttrice di Chantal Akerman) e con Olga Lucovnicova (Orso d’oro a Berlino 2021 col corto My Uncle Tudor), il pubblico della XV edizione del Faito Doc Festival potrà scoprire quanto di evasione dal reale e quanto di adesione al reale ci sia nel documentario.

Intervista Chiara Marotta – Regista di “Il momento di passaggio”

Prima edizione in 2021

Nella prima edizione in 2021, ha provato a rispondere Firouzeh Khosrovani, il cui meraviglioso Radiograph of a Family, premiato all’IDFA 2020, attraversa una metamorfosi nella metamorfosi: quella della propria famiglia nell’Iran della Rivoluzione Islamica. 

Nata a Teheran nel 1971, attualmente vive e lavora tra Iran, Spagna e Italia.
In Italia si è laureata all’Accademia di Belle Arti di Brera nel 2002. Nel 2004 consegue un master in giornalismo a Teheran. Debutta come documentarista scrivendo il soggetto e collaborando alla fotografia del documentario Behesht-e Zahra (Madre dei martiri) sulla guerra Iran-Iraq. Collabora con la Croce Rossa Italiana a Bam, la città colpita dal terremoto del 2003 e realizza un documentario sul loro progetto Centro d’Assistenza psico-sociale, Life Train (2004), trasmesso dalla televisione italiana e iraniana. Collabora per diverse testate italiane e spagnole (come Il manifesto, Limes, Culturas, Repubblica). Ricordiamo il suo documentario Rough Cut, intitolato Corpi del reato

DOC NOW! Intervista 1

👉 Scopri il nostro primo video doc NOW! Con l'intervista di Olga Lucovnicova con "My Uncle Tudor" (premiato alla Berlinale) - una proposta di Antonio Maiorino.

DOC NOW! Intervista 2

👉 Scopri il nostro secondo video Doc NOW! Con l'intervista di Alina Gorlova con "This rain will never stop" (Festival dei Popoli) - una proposta di Antonio Maiorino.